Almeno 2.300 persone, per lo più
giovani uomini, sono in stato di detenzione nel Kashmir
amministrato dall'India durante un blocco di sicurezza e un
blackout delle comunicazioni, imposto per ridurre i disordini
dopo che New Delhi ha revocato l'autonomia della regione contesa
col Pakistan.
Tra gli arrestati figurano sia manifestanti anti-India che
leader pro-India del Kashmir, rinchiusi in carceri o altre
strutture improvvisate. Quasi 100 persone sono state arrestate
ai sensi della legge sulla sicurezza pubblica, che consente di
essere trattenuti fino a due anni senza processo.
Migliaia di truppe indiane sono state inviate nella valle del
Kashmir, una delle regioni più militarizzate del mondo, per
controllare i posti di blocco. Le comunicazioni telefoniche, la
copertura dei telefoni cellulari, i servizi internet a banda
larga e la tv via cavo sono stati interrotti, sebbene siano poi
stati gradualmente ripristinati in alcuni punti.
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