"Quante persone si
dicono vicine alla Chiesa, amici dei preti, dei vescovi, mentre
cercano soltanto il proprio interesse. Queste sono le ipocrisie
che distruggono la Chiesa!". Lo ha affermato papa Francesco
nell'udienza generale. Parlando dell'esperienza di comunione
(koinonia) e condivisione delle prime comunità cristiane, il
Papa ha denunciato l'"ipocrisia" di "un'appartenenza ecclesiale
'negoziata', parziale, opportunista". "Venire meno alla
sincerità della condivisione, o venire meno alla sincerità
dell'amore - ha detto -, significa coltivare l'ipocrisia,
allontanarsi dalla verità, diventare egoisti, spegnere il fuoco
della comunione e destinarsi al gelo della morte interiore".
"Chi si comporta così transita nella Chiesa come un turista - ha
osservato -. Non dobbiamo essere turisti nella Chiesa, ma
fratelli gli uni degli altri". Per il Pontefice, "una vita
impostata solo sul trarre profitto e vantaggio dalle situazioni
a scapito degli altri, provoca inevitabilmente la morte
interiore".
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