E' morta per le ustioni e le
esalazioni di monossido di carbonio la ragazza di 19 anni
deceduta lo scorso 13 agosto nell'incendio scoppiato
all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mentre si trovava
nella propria camera nel reparto di Psichiatria. Inoltre sul suo
corpo sono state trovate tracce di un accendino bruciato.
Questi gli esiti dell'autopsia effettuata oggi sul corpo
della giovane. Esame che sembra rafforzare l'ipotesi che possa
essere stata lei stessa ad appiccare le fiamme utilizzando
appunto l'accendino, anche se le conclusioni le trarrà il pm
titolare del caso, Letizia Ruggeri. Ora si attende anche l'esito
dell'esame tossicologico, mentre ci vorranno mesi per l'esito
della consulenza tecnica chiesta dalla Procura di Bergamo
all'ingegner Paolo Panzeri.
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