Sono cinque i magrebini
radicalizzati o a rischio radicalizzazione, che inneggiavano
all'Isis, rimpatriati dalla Questura di Imperia, dall'inizio
dell'anno. L'ultimo è un 30/enne marocchino, detenuto in carcere
a Sanremo. Era arrivato in Italia ai primi del 2000, come
clandestino, poi regolarizzato aveva 'collezionato' arresti per
spaccio e reati contro il patrimonio, commessi soprattutto in
provincia di Savona. Nel 2016 è stato indagato dalla Polizia
Postale di Imperia, perché sospettato di attività di
proselitismo per lo Stato Islamico.
Tra gli altri stranieri rimpatriati c'è un tunisino di 47
anni anni, che aveva cercato di 'sanare' la sua condizione di
clandestinità sposandosi con una cittadina italiana. Detenuto in
diverse carceri pare abbia fatto propri i dettami del Daesh,
come dimostrato dai disegni rinvenuti nella sua cella. Gli altri
sono due tunisini di 26 e 33 anni e un pachistano trentenne,
tutti radicalizzati durante la detenzione.
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