La Consulta apre al suicidio
assistito con una storica sentenza. La Corte Costituzionale ha
ritenuto non punibile ai sensi dell'articolo 580 del codice
penale, a determinate condizioni, "chi agevola l'esecuzione del
proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di
un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e
affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze
fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma
pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli".
"Da oggi in Italia siamo tutti più liberi anche quelli che non
sono d'accordo. Ho aiutato Fabiano perché ho considerato un mio
dovere farlo. La Corte costituzionale ha chiarito che era anche
un suo diritto costituzionale per non dover subire sofferenze
atroci. È una vittoria di Fabo e della disobbedienza civile,
ottenuta mentre la politica ufficiale girava la testa dall'altra
parte. Ora è necessaria una legge", afferma Marco Cappato.
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