Continuano per il secondo giorno in
Ecuador, nonostante l'imposizione dello stato di emergenza, le
proteste di piazza contro il decreto presidenziale che ha
azzerato i sussidi al carburante, mentre i sindacati del settore
dei trasporti e le associazioni indigene annunciano uno sciopero
generale per i prossimi giorni. Nella sua pagina online il
quotidiano La Hora segnala oggi che in molte città le principali
vie di comunicazione sono bloccate da autocarri, autobus e taxi,
i cui proprietari rifiutano categoricamente il forte aumento del
prezzo di benzina e diesel causato dal decreto, di cui chiedono
la revoca. Il governo, che ha in atto un accordo con il Fondo
monetario internazionale, si è impegnato prima di presentare le
previsioni di bilancio per il 2020, a ridurre fortemente la
spesa pubblica con tagli dei sussidi (come quello ai
carburanti), una riduzione dei dipendenti governativi ed una
flessibilizzazione del mercato del lavoro.
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