Di fronte al vigore delle proteste,
entrate in Ecuador nell'11/o giorno, con gravi scontri a Quito e
pesanti riflessi sull'economia del Paese, il presidente, Lenin
Moreno, ha annunciato di aver deciso di rivedere alcune parti
del pacchetto di misure di austerità annunciate il 2 ottobre
scorso, fra cui l'azzeramento dei sussidi al carburante.
Nonostante gli appelli al dialogo, la tensione è al massimo
nella capitale, con una paralisi quasi completa della
circolazione stradale, e scontri fra militanti della
Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie)
e movimenti politici e sindacali, con le forze dell'ordine. Il
bilancio dei morti non è cresciuto, ma l'ordine pubblico è stato
sconvolto, con un assalto alla Corte dei Conti e altri gruppi di
manifestanti che hanno attaccato alcuni media. In un messaggio a
reti tv unificate, il capo dello Stato ha confermato che, fino a
nuovo avviso, viene mantenuto il coprifuoco a Quito e nelle
valli.
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