Primo paese dell'Ue per morti
premature da biossido di azoto (NO2) e nel gruppo di quelli che
sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali
inquinanti atmosferici. E' l'Italia vista dalle centraline
antismog, i cui dati sono stati raccolti e analizzati
dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) nel rapporto annuale
sulla qualità dell'aria. Secondo l'analisi dei rilevamenti 2016,
la Penisola ha il valore più alto dell'Ue di decessi prematuri
per biossido di azoto (NO2, 14.600), ozono (O3, 3000) e il
secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).
Complessivamente nell'Ue a 28 lo smog è responsabile di 372mila
decessi prematuri, in calo dai 391mila del 2015. Come nel quadro
generale europeo, i dati indicano un miglioramento anche per
l'Italia rispetto al 2015, quando l'Eea stimava i decessi
prematuri per NO2 nel nostro paese a 20mila unità.
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