"Impossibile al momento quantificare
i danni al patrimonio artistico di Venezia e in particolare a
San Marco, ma la situazione è estremamente complessa e
preoccupante". Lo conferma all'ANSA il segretario generale
Mibact Salvo Nastasi che ricorda di aver attivato l'unità di
crisi. "Il Ministro Franceschini segue da ieri la situazione
passo passo, i soprintendenti sono al lavoro e hanno messo a
disposizione tutti i loro restauratori. In attesa delle
valutazione stiamo verificando ogni capitolo di spesa del Mibact
per fare il punto sui fondi da destinare al patrimonio artistico
veneziano". Nastasi parla da Matera dove oggi si sta inaugurando
la nuova stazione ferroviaria progettata da Stefano Boeri.
"Anche qui - spiega- c'è una situazione di allarme che tocca i
beni culturali , in particolare i templi ipogei. E anche qui i
nostri soprintendenti e tutti i tecnici sono al lavoro per
verificare e poi eventualmente quantificare i danni". Quanto a
Venezia, precisa, la situazione è preoccupante, "non solo per il
livello raggiunto dall'acqua alta, che al momento è di soli 7
centimetri inferiore a quello raggiunto nell'alluvione del 1966,
ma per la quantità di ore in cui i beni artistici, dai
preziosissimi pavimenti in marmo della Basilica di San Marco ai
rivestimenti lignei, sono rimasti sommersi". A differenza
dell'ultimo allarme di un anno fa, precisa, "L'acqua ha invaso
tutta la Basilica e non solo la prima parte".
Per di più, sottolinea il segretario generale del Mibact, "il
maltempo purtroppo è ancora in corso. A Venezia, perché si possa
fare una quantificazione reale dei danni al patrimonio bisogna
aspettare che l'acqua scenda".
L'attenzione, intanto, è alta per tutto il territorio italiano:
"Ho chiesto ai nostri soprintendenti di tutto il territorio
italiano di farci un quadro delle loro situazioni.- conclude
Nastasi - Al momento comunque non sono state segnalati altri
siti in allarme".
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