Avrebbero imposto delle limitazioni
alla prescrivibilità di un farmaco più economico per curare
alcune malattie oculari, provocando un danno all'erario dello
Stato di 200 milioni, pari ai maggiori costi sostenuti dal
Servizio sanitario nazionale. E' l'accusa contestata ad alcuni
membri dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, tra cui
dirigenti e componenti pro tempore della Commissione consultiva
tecnico scientifica. La Guardia di Finanza sta notificando ai
soggetti coinvolti nell'indagine della Corte dei Conti del Lazio
un invito a dedurre.
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