"Intorno a Giulio Regeni è stata
stretta una ragnatela dalla National security egiziana già
dall'ottobre prima del rapimento e omicidio. Una ragnatela in
cui gli apparati si sono serviti delle persone più vicine a
Giulio al Cairo tra cui il suo coinquilino avvocato, il
sindacalista degli ambulanti e Noura Whaby, la sua amica che lo
aiutava nelle traduzioni". Lo afferma il pm Sergio Colaiocco
ascoltato, assieme al procuratore Michele Prestipino, davanti
alla commissione di inchiesta sulla morte di Regeni.( "Una
ragnatela - aggiunge Colaiocco - che si è stretta sempre di più
è in cui Giulio è finito al centro".
"La Procura - ha aggiunto Prestipino - continuerà con
determinazione a compiere tutte le attività per continuare ad
acquisire elementi di prova per accertare quanto accaduto", il
quale ha sottolineato che "grande è stata l'azione portata
avanti dalla famiglia che ha costantemente esercitato
un'attività finalizzata alla ricerca della verità".
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