L'ex presidente del Pakistan, il
generale Pervez Musharraf, si è detto convinto che dietro la
condanna a morte per alto tradimento emessa ieri da un tribunale
di Islamabad nei suoi confronti ci sia "una vendetta personale"
e, senza citare i nomi, ha aggiunto che coloro che hanno agito
contro di lui "godono di alte posizioni e abusano del loro
ufficio".
In un video diffuso dal suo partito, Musharraf ha sostenuto
che "non ci sono precedenti di simili verdetti in cui né
all'accusato né ai suoi avvocati sia stato concesso il permesso
di dire qualcosa in propria difesa". Il generale di 76 anni ha
anche sottolineato che il tribunale dove si è tenuto il processo
a intervalli dal 2014 al 2019 "ha respinto la sua richiesta di
registrare una dichiarazione a Dubai, dove vive dal 2016, quando
lasciò il Pakistan per ricevere cure mediche.
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