Ottanta "furbetti" del reddito di
cittadinanza scoperti dalla Guardia di Finanza a Caserta e
provincia negli ultimi mesi: tra questi figurano lavoratori in
nero, contrabbandieri e venditori abusivi "storici" che operano
nei pressi della Reggia di Caserta.
Varia la tipologia di lavoratori che hanno percepito il
contributo: pizzaioli, camerieri, baristi, cassieri, addetti ad
autolavaggi, operai tessili e calzaturieri, magazzinieri e
muratori. Emblematico il caso di un ex titolare di un importante
caseificio, il quale, cedute le quote dell'impresa ai propri
familiari, pur continuando a tenere un alto tenore di vita,
tanto da essere stato più volte fermato a bordo di un potente e
lussuoso Suv, ha richiesto e ottenuto il reddito di
cittadinanza, in quanto nella domanda di sussidio si era
"dimenticato" di comprendere nel proprio nucleo familiare la
moglie, titolare di redditi e intestataria di beni patrimoniali
ben oltre i limiti massimi previsti dalla legge per poter
accedere al contributo.
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