Le principali Borse europee, con
l'eurozona che ha visto salire a dicembre il tasso d'inflazione
annuo all'1,3%, hanno tenuto testa al rosso di Wall Street. Se
le tensioni con la Cina per i dazi si erano allentate in vista
della firma di una prima fase di accordi annunciata per il 15
gennaio, quelle Usa-Iran dopo il blitz in cui è stato ucciso il
generale iraniano Qassem Soleimani hanno mollato la presa sulla
corsa al rialzo del greggio, che è sceso (wti - 1,2%), mentre
l'oro ha ripreso a crescere tra i beni rifugio (+0,4%), dopo
un'apertura in calo seguita al picco del giorno precedente, sui
massimi da aprile 2013, col dollaro in crescita e un cambio
euro-dollaro a 1,1140. La migliore Piazza è stata Francoforte
(+0,7%) insieme a Milano (+0,6%), dove lo spread che ha sfiorato
i 166 punti non ha penalizzato le banche, in maggioranza
ottimiste in tutta Europa. Unica in rosso Madrid (-0,2%), col
Parlamento che ha dato il via libera a Pedro Sanchez per tornare
primo ministro. Sul filo Parigi e Londra (-0,02%).
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