"Altro che comfort zone, preferisco
allargarmi, mettermi alla prova, prendere gli schiaffi dalla
vita: sono un'irrequieta di natura e non ho paura del giudizio".
Elodie si presenta al suo secondo festival di Sanremo, con il
brano Andromeda - scritto per lei da Mahmood e Dardust -, più
grintosa che mai. E pronta a cambiare pelle e a sperimentare.
Partita come interprete classica, con gli ultimi lavori -
complice anche l'amore che la lega al rapper Marracash - si è
avvicinata pian piano all'hip hop, in una versione molto persone
di poprap. E tutto questo è finito nel suo nuovo album "This is
Elodie", in uscita il 7 febbraio, con un'anteprima streaming dal
31 gennaio.
"Il titolo che ho scelto è il modo che ho di affermare me
stessa e quello che sono diventata, io figlia di padre italiano
e madre della Antille francesi, espressione del melting pot
culturale. E' un disco inclusivo con sfumature diverse",
racconta Elodie, che si è ormai affrancata dall'etichetta di ex
talent (partecipò ad Amici nel 2015, arrivando seconda).
A Sanremo approdò già nel 2017 e ne conosce l'atmosfera. "Più
c'è tensione, più io me ne frego. Tutti gli occhi puntati
addosso... e quando mi ricapita. Vado lì a fare la 'favolosa'",
scherza con il suo accento romano che stona un po' con l'aria da
francesina che la contraddistingue. "Lo so, mi diverte giocare
con le contraddizioni". E in un festival che sulle donne sta
giocando una partita importante dice: "Per me essere donna è un
regalo. Molti passi avanti sono stati fatti, ma ancora tanti ce
ne sono da fare. Lo strumento migliore per crescere è il
dialogo, ma ci vuole tempo e pazienza". Non manca il riferimento
alle polemiche su Junior Cally: "Il linguaggio musicale sa e può
essere aggressivo e crudo come quello cinematografico. Non penso
si possa considerare una canzone un'istigazione alla violenza".
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