"Io e il collega Saieva
facemmo una relazione in cui scrivevamo che man mano che si
facevano gli interrogatori c'era la prova regina, inconfutabile,
che Scarantino stava dicendo sciocchezze e quindi si doveva
correre subito ai ripari per evitare cose che nel tempo
avrebbero pregiudicato le indagini". L'ha detto l'ex procuratore
aggiunto di Milano Ilda Boccassini al processo sul depistaggio
nella strage di via D'Amelio parlando del falso pentito Vincenzo
Scarantino che accusò una serie di persone condannate
ingiustamente. "Gli altri colleghi - ha aggiunto - erano
propensi a dire da subito 'bene, Scarantino sta collaborando'.
Per me c'erano delle perplessità. Tant'è che dissi di
concentrare gli interrogatori ad agosto e che non sarei andata
in ferie. La risposta di Tinebra fu: 'ti sei sacrificata tanto,
ora te ne vai in ferie', tant'è che tornai a settembre. Essere
tenuta fuori dai giochi era la prassi".
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