Esponenti religiosi sciiti, tra
cui l'ayatollah Yussef Sanei, hanno invitato gli iraniani a non
recarsi in luoghi pubblici, compresi quelli di natura religiosa
come le moschee, in seguito alla diffusione del coronavirus. Lo
riferisce l'agenzia Irna. Un appello lanciato, sottolinea
l'ayatollah, nel nome della Sharia, cioè la legge islamica, così
come del buon senso.
Le autorità hanno consigliato alla popolazione di uscire di
casa il meno possibile e comunque di non usare mezzi di
trasporto pubblici.
Intanto continuano a scarseggiare le mascherine protettive,
nonostante il governo abbia detto che diversi milioni ne sono
stati prodotti dopo lo scoppio dell'epidemia. Nei giorni scorsi
alcune persone erano state arrestate con l'accusa di avere fatto
incetta di 4,5 milioni di mascherine.
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