Chi non è pratico di social lo dice
in video, dichiarazioni il più delle volte commoventi che stanno
tempestando in queste ore i telefonini di sovrintendenti e
responsabili di teatri lirici un po' in tutta Italia. Partito
qualche giorno fa chissà da dove e rimbalzato anche in Sicilia
allo storico teatro Massimo di Palermo, come pure a Bologna e
in tante altre realtà, c'è un "virus buono" che sta prendendo
piede in soccorso della lirica, dei teatri, e delle maestranze
artistiche messe in ginocchio dall'emergenza Covid19. E'
l'hasHtag #iononvoglioilrimborso , lanciato dagli spettatori che
provano così a sostenere la sopravvivenza delle loro passioni.
Francesco Giambrone, sovrintendente del Massimo di Palermo e
presidente dell'associazione che raccoglie le 13 fondazioni
liriche italiane, lo racconta emozionato: "Per noi è un segnale
bellissimo", dice. A colpirlo è stato in particolare il sorriso
della signora Maria, che legge il suo messaggio seduta davanti
al pianoforte aperto nel salotto del suo appartamento
palermitano :"Da sempre sono stata abbonata al teatro Massimo -
scandisce decisa la signora, il bel viso aperto incorniciato da
una folta chioma bianca - in questo momento di emergenza per
tutti e in particolare per il teatro io dichiaro che voglio
rinunciare al rimborso per i biglietti già acquistati".
Per esprimere la sua gratitudine il sovrintendente ha deciso
di iscrivere tutti questi spettatori generosi nell'Albo dei
mecenati del teatro, considerandoli sostenitori a tutti gli
effetti: "Pubblicheremo i loro nomi sui programmi in sala e nel
foyer", sottolinea, "per noi è bellissimo, è il segnale che
abbiamo lavorato bene in questi anni, che la città sente il
teatro come una cosa sua. Ringraziamo tutti. E ci stiamo già
dando da fare per riprendere subito le attività, appena sarà
possibile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA