"L'emergenza sanitaria
potrebbe farci arrivare a una insufficiente disponibilità di
risorse" e le eventuali "decisioni non potranno basarsi su una
differenza di valore della vita umana e della dignità di ogni
persona, che sono sempre uguali e inestimabili. La scelta
riguarda piuttosto l'impiego dei trattamenti nel modo migliore
possibile, sulla base delle necessità del paziente e della
valutazione dei benefici clinici prevedibili. L'età non può
essere criterio unico e automatico di scelta". Lo afferma la
Pontificia Accademia per la Vita nel documento 'Pandemia e
Fraternità Universale' nel quale chiede anche una attenzione
particolare per "i più fragili". Dal Vaticano anche un monito ai
Paesi che guardano solo "all'interesse nazionale". "Senza una
collaborazione effettiva e un efficace coordinamento, che
affronti con decisioni le inevitabili resistenze politiche,
commerciali, ideologiche e relazionali, non si fermano i virus",
sottolinea la Pav.
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