"Il 25 aprile per me? E' quello che
dovrebbe essere per tutti: una giornata in cui ci siamo
riappropriati delle nostra libertà. In cui grazie all'impegno
delle forze alleate e alla grande partecipazione della
Resistenza italiana ci siamo ripresi la nostra bella Italia.
Questo è il motivo per cui festeggiamo. Ed è un peccato che non
sia una giornata sentita da tutti. Anche se poi, secondo me, chi
non la festeggia non sa neanche perché". Parola di Luca
Zingaretti, per una volta non nei panni di attore e regista, ma
di direttore per un giorno di palinsesto tv. A lui Rai Cultura
ha affidato le chiavi della programmazione del canale Rai Storia
per "Domenica Con…", dalle 9.00 a mezzanotte del 26 aprile, il
giorno dopo il 65/o anniversario della Liberazione.
"Ci troviamo oggi un po' come allora a dover ricostruire
l'economia di un paese, a dover reinventare un modo per stare
insieme, per ricominciare a vivere - racconta l'attore, che
lunedì sarà ancora su Rai1 nei panni del Commissario Montalbano
- Mi è sembrato benaugurante far vedere le immagini di quel post
'45". Al tempo era il conflitto bellico, oggi un'epidemia che ha
falciato vite ed economia. "Se ce l'hanno fatta i nostri nonni -
dice - ce la faremo anche noi".
Tra le sue scelte più particolari, un poco visto "Dove sta
Zazà", con una spumeggiante Gabriella Ferri e un divertente
Enrico Montesano che la Rai scelse di registrare a colori nel
1973. Ma anche una rarità di Eduardo De Filippo in sala prove,
che impartisce suggerimenti e invita i propri attori a recitare
secondo le sue indicazioni. Prima di cena, "Comizi d'amore" di
Pier Paolo Pasolini del 1965, in cui il regista indaga su sesso
e tabù nel nostro Paese, mentre alle 20.00 circa Zingaretti
torna regista nel docufilm "Suso: conversazioni con Margherita
d'Amico". Prima serata al cinema con "I magliari" di Francesco
Rosi del 19 59.
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