Aveva già sfidato Pechino vendendo materiale critico nei confronti della leadership cinese ed era stato anche in prigione. Adesso, il libraio di Hong Kong Lam Wing-kee torna a vendere i suoi libri, ma questa volta sceglie di farlo a Taiwan dove da oggi ha riaperto la sua libreria, la Causeway Bay Books, a Taipei, dove -dice- "abbiamo ancora il diritto di leggere libri". Avrebbe preferito un'inaugurazione senza troppo clamore, con poca gente anche per via dell'epidemia di coronavirus. Lam però all'apertura, in un palazzo nel centro della capitale taiwanese, ha trovato ad attenderlo reporter, fotografi e sostenitori. La notizia è che il libraio di Hong Kong non demorde e torna, ad un anno dall'inizio delle proteste nell'ex colonia britannica. Lam Wing-kee era tra i cinque librai arrestati nel 2015 a Hong Kong perché vendevano pubblicazioni critiche verso l'elite politica cinese. Dapprima era stato dato per scomparso, dileguatosi nel nulla. Si seppe dopo che era rimasto in detenzione per 400 giorni
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