Le librerie durante il lockdown hanno
perso l'85% delle vendite, ma chi si è attivato con consegne a
domicilio e grazie a una buona presenza sui social ha ridotto il
calo al 71% e c'è anche il piccolo caso di 17 librerie che sono
riuscite a vendere addirittura di più rispetto allo stesso
periodo del 2019. E' il quadro che emerge dall'indagine di
IE-Informazioni Editoriali presentata online
dell'amministratore delegato Simonetta Pillon.
"Abbiamo preso in considerazione 931 librerie che aderiscono
al circuito Arianna, tolto le online e non ci sono le catene.
Poi abbiamo individuato 490 librerie che sono quelle che nel
periodo esatto di chiusura, dal 12 marzo al 13 aprile compreso,
hanno venduto qualcosa. Tra queste c'è un sottoinsieme che ha
venduto in modo continuativo: 305 che sono riuscite a vendere
quasi il 37%" ha spiegato la Pillon.
E fra queste 305, "17 sono riuscite a vendere di più in
queste settimane rispetto a quello che avevano venduto nel 2019.
Sono molto diverse fra loro: 4 sono nel nord ovest, tre in
Lombardia, una in Liguria, una nel Nord est, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, nel sud e nelle isole, soprattutto
Sardegna e Puglia, Lazio e Toscana. Sono presenti in realtà
molto diverse: una è in una metropoli, a Roma, cinque in città
da 500 mila abitanti e tre sono in località molto piccole, con
meno di 15 mila abitanti. La caratteristica comune alle medio
grandi è la presenza, in rete mentre per le più piccole quello
che sembra aver fatto la differenza è la presenza di un'edicola,
perché questo ha consentito al punto di vendita di restare
aperto".
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