"Sappiamo bene che prima di cercare
nuovi soci" per Aspi "è necessario venga ristabilita certezza
normativa e regolatoria. Nessun entrerebbe mai in Aspi nelle
attuali condizioni, se non per volontà diverse da quelle di un
investitore di mercato e a prezzi lontani dal reale valore
dell'azienda". Lo ha detto l'a.d. di Atlantia Carlo Bertazzo
intercettato dall'ANSA. "Nessuno presterà mai un euro ad Aspi
fino a che non viene modificato l'art. 35 del Milleproroghe.
Aspi - aggiunge - non può e non vuole assumersi impegni che non
sono finanziariamente realizzabili a causa di modifiche
normative introdotte in modo unilaterale e retroattive. Sarebbe
da irresponsabili".
"La nostra posizione su Aspi l'ho già detta lo scorso 28
aprile nella call con analisti e investitori sul bilancio 2019
di Atlantia, e cioè che c'è tutto il nostro interesse ad avere
partner di minoranza di lungo periodo, nazionali e
internazionali, che condividano con noi un progetto industriale.
Gliela confermo anche oggi", ha detto ancora Bertazzo.
In merito ai rumors su una possibile diluizione di Edizione
nel capitale di Atlantia (partecipata da Edizione al 30%, ndr),
infine, Bertazzo ha risposto: "Non posso commentare intenzioni
degli azionisti", ma sono "favorevole" a eventuali operazioni
finalizzate a "portare nel capitale di Atlantia nuovi soci
privati di livello nazionale e internazionale con progetti di
sviluppo", così da rafforzare sempre più Atlantia come holding
nel mondo delle infrastrutture.
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