Tra le 200 e le 225 persone sono
state uccise nelle proteste scoppiate in diverse città dell'
Iran nel novembre dello scorso anno, sull'onda dell'aumento del
prezzo dei carburanti. Lo riporta la Isna, citando il ministro
dell'Interno Abdolreza Rahmani Fazlihas.Il bilancio definitivo
dei morti nelle proteste di novembre sarà pubblicato tra qualche
giorno, ha detto Rahmani Fazli, aggiungendo che "durante le
proteste una quarantina di persone, circa il 20 percento degli
uccisi, è stata colpita con armi non convenzionali, e non era
collegata a nessun organizzazione." "Alcuni mi incolpano per
aver tagliato Internet durante i disordini" - ha concluso -.
"Internet è stato tagliato perché gli Stati Uniti, i monarchici,
i membri dell'organizzazione fuorilegge Mujahedin Khalq e l'Isis
stavano addestrando le persone alla lotta armata attraverso i
social media allo scopo di fomentare una guerra civile".
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