"E' stato un incontro fiume, più
impegnativo di una seduta di prove. E il presidente Conte e i
ministri sono stati lì quattro ore ad ascoltarci, senza alzarsi
un attimo". Stanca ma soddisfatta, Monica Guerritore racconta
così il confronto a Villa Pamphilj con il premier e il governo
nel panel dedicato ai settori della cultura e dello spettacolo
che ha chiuso i lavori degli Stati generali dell'economia.
"Contaminazione, connessione, impegno comune per fare di
questa crisi drammatica un momento generativo, un'opportunità",
questo il filo conduttore, spiega l'attrice all'ANSA, degli
interventi. Lo spettacolo dal vivo è tra i settori che hanno
maggiormente sofferto per il blocco delle attività legato alla
pandemia: "C'è una legge del 2014, ne ha parlato all'incontro
anche l'architetto Stefano Boeri, che permette di allestire
spettacoli musicali e dal vivo entro le 23 nelle piazze, nelle
città: potrebbe diventare un escamotage per cominciare, per
esempio, a programmare le tragedie greche anche nei piccoli
centri, anche al mare. Penso a una mise en espace di Antigone,
Medea, delle Troiane, con gli attori in tunica, all'imbrunire,
al grande teatro classico che potrebbe ridare nuova vita anche
ai piccoli paesi. Tra l'altro questo tipo di rappresentazioni,
basate sulla forma oratoria, permette di evitare il contatto".
Altra proposta, "che è stata ben accolta dal ministro
Gualtieri - sottolinea ancora l'attrice di tanto teatro e
cinema, nonché regista - è la messa a punto di un registro degli
attori, che consenta di inquadrare e perimetrare la categoria,
anche per dare la disponibilità alla didattica in presenza.
Penso ai teatri aperti al mattino, come aule per le lezioni, e a
noi attrici e attori pronti ad accompagnare la didattica, con la
lettura ad alta voce e l'analisi dei grandi testi della
letteratura straniera e italiana. L'idea è piaciuta anche alla
ministra Azzolina, che ha chiesto di rivederci".
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