Un'ironica, a suo modo romantica e
delicata quarantena insieme di Papa Francesco e la regina
Elisabetta (rimasta bloccata a Roma durante una visita di Stato,
senza che se ne dispiaccia troppo, "sono stata in lockdown per
94 anni" dice) in versione statuine/souvenir. E' la storia
raccontata nella mini commedia di Paolo Sorrentino per Homemade
collezione, di 17 cortometraggi (di durate tra i quattro e gli
11 minuti) al debutto il 30 giugno su Netflix, firmata da
autori di tutto il mondo. I cineasti, che hanno usato soltanto
le attrezzature disponibili nelle case dove hanno passato il
lockdown/emergenza, regalano diversi sguardi sulla pandemia.
Un percorso per il globo, da Roma, a Glasgow, da Springs,
(New York City) a Beirut, da Clichy Montfermeil (Francia) a
Nara (Giappone) attraverso diversi generi, con storie spesso
punteggiate da figli, mogli, mariti, compagni e compagne dei
cineasti come interpreti. Ben rappresentata la commedia, (oltre
a Sorrentino, Pablo Larrain, Rungano Nyoni), ma anche racconto
distopico (Maggie Gyllenhaal, Naomi Kawase), mystery domestico
(Antonio Campos), favola moderna (Natalia Beristain, Ana Lily
Amirpour, che ha per narratrice Cate Blanchett) cronaca sociale
(Ladj Ly), musical (Sebastian Lelio), diario famigliare, con
Rachel Morrison, Nadine Labaki e il marito Khaled Mouzanar,
Johnny Ma (che offre anche la ricetta per i ravioli della
mamma), Gurinder Chadha e David Mackenzie, o viaggio interiore (
Kristen Stewart, Sebastian Schipper).
Homemade nato da un'idea di Lorenzo Mieli per The Apartment
(parte di Fremantle) e dei fratelli Larrain per Fabula, "è
stata una grande sfida per chi desidera narrare - spiega nelle
note di produzione Sorrentino, che torna a parlare di Pontefici
dopo le serie The Young Pope e The New Pope -. Trovare nella
propria casa, e senza nient'altro a disposizione una storia e
dei personaggi mi ha fatto sentire come quando, da ragazzino,
sognavo di fare questo lavoro".
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