Con un "Trittico" di Francis
Bacon da quasi 85 milioni di dollari (il terzo prezzo più alto
per l'artista), Sotheby's ha testato con successo il nuovo
mercato dell'arte al tempo del coronavirus: in tre vendite
consecutive - una maratona transcontinentale di oltre cinque ore
partita da Hong Kong alle 6:30 del mattino e conclusa a New York
poco prima della mezzanotte - il battitore star della casa
d'aste, Oliver Barker, ha tenuto testa ai colleghi
internazionali accogliendo puntate in un salone vuoto del
quartier generale di New Bond Street a Londra.
Dopo un duello di dieci minuti a colpi di rialzi da 400 e 900
mila dollari, il "Trittico Ispirato dalla Oresteia di Eschilo"
di Bacon, messo in vendita da un museo privato di Oslo, è andato
a un collezionista che puntava per telefono da New York contro
un rivale online dalla Cina. Il Bacon era stato consegnato a
Sotheby's prima della pandemia: avrebbe dovuto essere venduto in
maggio con una garanzia di 60 milioni di dollari da parte della
casa d'asta.
Il formato "ibrido" ha messo a dura prova la resistenza di
Barker: alla fine, quando l'ultimo lotto è stato aggiudicato, a
Londra aveva cominciato ad albeggiare. Tre le sessioni: una
dedicata alla raccolta della collezionista di Denver, Ginny
Williams, e le altre due rispettivamente all'arte contemporanea
e agli impressionisti e l'arte moderna. L'incasso totale è stato
di 363,2 milioni di dollari, vicino al massimo della stima
pre-asta, con una percentuale di opere vendute del 93 per cento.
Oltre al Bacon, datato al 1981 e che il museo norvegese aveva
già tentato di vendere privatamente per cento milioni, gli altri
tre pezzi al top sono stati "PH-144 (1947-Y-No.1)" di Clyfford
Still, battuto per 28,7 milioni di dollari e "White Brushstroke"
di Roy Lichtenstein (25,4 milioni compresi i diritti d'asta).
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