"Tra Cirque du Soleil e Italia
c'è un love affair. Tornare in Italia con i nostri show è una
priorità". Lo dice all'ANSA Daniel Lamarre, il Ceo canadese del
leggendario "tendone dei sogni" rimasto vittima del coronavirus
dopo l'annuncio della richiesta di bancarotta assistita
presentata la scorsa settimana in Canada.
"Sono ancora Ceo, non mi preoccupa il mio futuro", dice
Lamarre replicando a un articolo sul "New York Post", secondo
cui i creditori avrebbero un piano per metterlo alla porta: "A
me interessa il futuro della compagnia, dei nostri dipendenti e
dei nostri show. Oggi sono felice di annunciare che il Circo
sopravviverà".
Due spettacoli, in Cina e in Messico, hanno riaperto e Cirque
è in stand by per l'autunno a Las Vegas e Orlando. Tutto d'altra
parte resterà difficile, secondo Lamarre, finché il pianeta non
tornerà alla normalità. "Per ricominciare i nostri tour in 450
città del mondo bisognerà aspettare la riapertura dei confini e
la ripresa dei voli".
Nato sul successo degli artisti di strada del Quebec tra cui
il leggendario fondatore Guy Laliberte, Cirque du Soleil aspetta
ora che il processo avviato in Canada faccia il suo corso: "Le
parti interessate hanno 45 giorni per farsi avanti. Ad oggi sei
gruppi hanno mostrato interesse", annuncia il Ceo.
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