"Io non mi ispiro. Non copio, non
guardo. Sì, osservo molto la natura, le piante, i colori dei
fiori. Ma poi mi viene tutto dalla testa. Da sempre, anche
quando lavoravo per l'Alta Moda, mi metto con un foglio, le
matite e inizio a disegnare". Si racconta così il maestro
Roberto Capucci, 90 splendide primavere a dicembre, 70 delle
quali passate a creare abiti per "rendere belle le donne", che
restano nella storia della Moda. Oggi il maestro firma quelle
che chiama "delle nuove follie": 15 costumi d'eccellenza
sartoriale da altrettanti suoi bozzetti per "Le Creature di
Prometeo / Le creature di Capucci", concerto in forma scenica
sulla partitura di Beethoven (di cui ricorre il 250/o
anniversario della nascita) realizzato in coproduzione dalla
Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova e il Festival dei Due
Mondi, a cura di Daniele Cipriani, in prima mondiale a Spoleto
il 28 agosto, con un'anteprima l'1 al Festival Internazionale
della Musica e del Balletto di Nervi.
Movimenti coreografici di Simona Bucci per la Compagnia
Daniele Cipriani accompagneranno la rara esecuzione integrale,
da parte dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
diretta da Andrea Battistoni.
Coloratissime, geometriche, oppure tessuti di fiori o
costruiti di foglie intrecciate, le sculture viventi create da
Capucci per l'opera di Beethoven. Tre da bozzetti già esposti
nel 2018 a Palazzo Pitti di Firenze (Capucci Dionisiaco) e a
Palazzo Scarpetta di Napoli (Spettacolo onirico. Disegni per il
teatro) e altri 12 assolutamente inediti. "Prometeo? Non ho la
minima idea di chi fosse veramente. Non mi sono ispirato a lui,
sia chiaro. Anzi - sorride - non ero certo che un direttore
d'orchestra avrebbe accettato il rischio di distrarre il
pubblico con queste creature. La mia sfida oggi? Continuare a
creare e a lavorare, perché per me è come dare da bere a un
assetato".
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