Eni rivede lo scenario dei prezzi
petroliferi a lungo termine, fissando un prezzo del brent a 60
dollari al barile ma conferma e anzi punta ad accelerare la
propria strategia di decarbonizzazione, con le relative azioni
di implementazione.
Lo si legge in un comuncato della società nel quale si
spiega che alcune poste di bilancio vengono leggermente
svalutate e si rinvia al 30 luglio per avere una prima
valutazione sui dati consolidati del secondo trimestre.
"Confermiamo la nostra strategia finalizzata a far
diventare Eni leader nella decarbonizzazione - ha affermato
l'amministratore delegato, Claudio Descalzi - nonostante gli
impatti di ampia portata che la pandemia COVID-19 sta avendo
sull'economia e sul gruppo. Possibili accelerazioni del percorso
sono in corso di valutazione. Questo ci consentirà di ottenere
un miglior bilanciamento del portafoglio, riducendone
l'esposizione alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi, e di
coniugare gli obiettivi di redditività e di sostenibilità che
Eni si è posta".
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