(ANSAmed) - BELGRADO, 10 LUG - Le manifestazioni e le
proteste sono sempre consentite in Serbia, ma organizzarle in
presenza di una epidemia è la dimostrazione di una
irresponsabilità incredibile. Lo ha detto il presidente
Aleksandar Vucic con riferimento alle dimostrazioni
antigovernative degli ultimi tre giorni a Belgrado e in altre
città del Paese.
Martedì e mercoledì le manifestazioni, cominciate
pacificamente, sono sfociate in violenti scontri con la polizia,
mentre ieri sera i raduni sono stati pacifici e non si sono
registrati incidenti.
Non è normale, ha affermato Vucic, che si partecipi a
assembramenti di migliaia di persone con il pericolo reale di
contagiarsi l'uno con l'altro. Da oggi peraltro a Belgrado,
principale focolaio del Paese, sono in vigore nuove restrizioni
che vietano i raduni con più di dieci persone al chiuso e
all'aperto.
Le proteste e le manifestazioni non sono mai state un
problema per lui - ha affermato Vucic, secondo il quale da anni
a Belgrado vi sono raduni e dimostrazioni di protesta pressochè
ogni giorno. La Serbia è un Paese libero e democratico e si può
fare tutto. "Ma è assolutamente irresponsabile per la salute
delle persone lanciare appelli a manifestare in questa
situazione di epidemia". E la polizia, ha aggiunto, non
interviene mai se non si registrano atti di violenza e attacchi
gratuiti al parlamento.
Ieri sera tutto si è svolto pacificamente e la polizia non si
è vista - ha osservato il presidente che ha invitato i cittadini
a restare a casa. Vucic ha quindi ribadito che le proteste non
hanno nulla a che fare con la situazione sanitaria e il
coronavirus, ma sono organizzate da persone interessate a
prendere il potere con la violenza e gli scontri di piazza. "Il
potere si conquista con le elezioni. Potete protestare quanto
volete, ma lo si faccia quando sarà passata l'epidemia".
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