Un "errore umano" di regolazione
di un radar militare è stato l'"elemento chiave"
dell'abbattimento del Boeing ucraino lo scorso 8 gennaio da
parte dell'Iran che provocò la morte di 176 persone: lo ha reso
noto in un rapporto l'aviazione civile di Teheran.
Nel rapporto si conferma che il Boeing 737 della Ukrainian
International Airlines decollato da Teheran con destinazione
Kiev fu abbattuto da due missili del sistema contraereo
iraniano, lanciati 30 secondi l'uno dall'altro.
Delle 176 persone che si trovavano a bordo, tutte morte, 147
erano iraniani, compresi quelli con doppia cittadinanza.
Il rapporto sottolinea che c'è stato un "errore umano"
commesso da un operatore di uno dei sistemi di difesa che ha
mancato di regolare il radar, ciò che ha portato ad un errore di
107 gradi nella direzione geografica del sistema. "In seguito
all'allineamento errato - osserva l'Aviazione civile - il
sistema non ha potuto percepire con precisione la traiettoria
dell'aereo ucraino".
A questo, prosegue il rapporto, è seguita una catena di
errori nei minuti successivi che ha portato alla tragedia.
L'Iran, dopo avere inizialmente negato ogni responsabilità,
ammise tre giorni dopo che il velivolo era stato abbattuto per
errore dai propri sistemi di difesa, in allarme per un possibile
attacco nemico dopo che, poche ore prima, le Guardie della
rivoluzione avevano colpito con una salva di missili una base
militare irachena dove erano presenti truppe americane.
Un'azione di rappresaglia per l'uccisione da parte degli Stati
Uniti il 3 gennaio del generale iraniano Qassem Soleimani in un
attacco con droni all'aeroporto di Baghdad.
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