Secondo i dati di Unioncamere e Anpal
, il 52% delle entrate riguarda l'area aziendale della
produzione, il 19% l'area commerciale e il 13% l'area tecnica e
della progettazione. Perciò dopo il grande gruppo delle
professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi
e quello delle professioni non qualificate, le assunzioni di
luglio riguardano soprattutto gli operai specializzati (circa
36mila) e le professioni tecniche (circa 27mila). E anche in
questo periodo di crisi economica si registra difficoltà di
reperimento nel 37% delle ricerche per gli operai specializzati
(in particolare operai e artigiani nel settore delle
costruzioni, fonditori e saldatori, meccanici e montatori) e in
circa il 40% delle ricerche per i tecnici (soprattutto tecnici
informatici, tecnici della sanità, tecnici dei rapporti con i
mercati). Il mismatch tra domanda e offerta, in questi casi, è
qualitativo e riguarda soprattutto competenze ed esperienza, con
radici nel mancato collegamento tra sistema formativo e imprese
oltre che nelle carenze dell'orientamento e dei servizi per il
lavoro.
Meglio della media nazionale si prospettano le assunzioni
di luglio per le regioni del Nord-est (in particolare Trentino
Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto che contengono la flessione
tra -19% e -35% rispetto al 2019) e per quelle del Sud e Isole
(in particolare Sardegna, Calabria e Puglia con una flessione
compresa tra -30% e -34%), trainate dalla stagione turistica. Il
Centro si assesta su una riduzione delle entrate del 37%
rispetto a un anno fa, mentre più lenta risulta la ripresa nel
Nord-ovest (-48,5% le entrate rispetto al 2019)
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