"Ho preso una frase di Pier Paolo
Pasolini dalle sue Lettere Luterane e l'ho fatta mia: 'Non
vogliamo essere subito già così senza sogni'. Così, con questa
performance live ho voluto mettere al centro la moda, che non
può e non deve essere solo marketing. Al centro la donna, la
poesia, il sogno, la creatività, la bellezza. Attraverso la
storia, i momenti di reset o di riavvio immancabilmente ho
voluto al centro i valori umani. Per me, per le mie radici,
l'umanesimo è il seme della rinascita".
E' facile per Pierpaolo Piccioli, direttore artistico della
maison Valentino, spiegare il messaggio della sua performance,
intitolata "Of Grace and Light" (Di Grazie e di Luce) che ha
unito haute couture e arte digitale in un unico evento, proposto
alla stampa specializzata, in tutta sicurezza, seduta a distanza
e fornita di mascherine, nello Studio 10 di Cinecittà.
E' più complicato trasmettere le sensazioni d'incanto e di
magia, rimaste negli occhi, dopo aver assistito al video
digitale dell'artista Nick Knight, che ha trasformato con la sua
maestria di videomaker i 15 abiti disegnati da Piccioli, in
fiori e bouquet dai mille colori, in ruscelli e zampilli di
fontane spontanee, in ectoplasmi e meduse con miriadi di
tentacoli.
Finito il video che ha trasportato lo spettatore incantato
in una dimensione celestiale, accompagnato dalle note musicali
di Fka Twigs, lo schermo si è aperto a sipario, e nel buio del
Teatro 10, è stata mostrata una realtà altrettanto folgorante:
un quadro statico di 15 modelle come sospese in aria, appese a
cerchi metallici come acrobate, erette su trampoli altissimi o
chissà quale altra diavoleria, per sollevarle 5 metri da terra.
A mostrare i loro abiti candidi, bianchi, non colorati come
sembrava nel video. Tutti esageratamente e volutamente lunghi
(fino a 4 metri) e voluminosi, per rappresentare "il sogno"
della rinascita dello stilista, la creazione umana, le
lavorazioni di abili mani operose.
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