"Quando è venuto a sapere della
fornitura, per evitare equivoci gli ha detto di trasformarla in
donazione e lo scrupolo di aver danneggiato suo cognato lo ha
indotto in coscienza a fare un gesto risarcitorio": lo ha
spiegato all'ANSA Jacopo Pensa, legale di Attilio Fontana,
indagato per frode in pubblica fornitura nell'inchiesta relativa
ai camici alla Regione Lombardia. Questo risarcimento, ha
spiegato Pensa, "è rimasto lettera morta". "Non sono in grado di
capire dove sia il reato ma i pm sanno quello che devono fare ed
evidentemente sono state fatte indagini che hanno implicato
l'iscrizione a garanzia dell'indagato", ha concluso.
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