"La nostra storia è finita". Lo
ha detto il direttore licenziato da index.hu, il più grande
giornale online ungherese, molto critico nei confronti del
governo di Viktor Orban, dopo che i giornalisti della redazione
si sono dimessi in massa protesta contro il licenziamento.
Decine di migliaia di dimostranti hanno organizzato una marcia
di protesta ieri sera, su invito del partito di opposizione
Momentum (liberale), rivendicando la libertà di stampa, definita
in grave pericolo.
I guai dell'organo indipendente, uno dei pochi rimasti nel
Paese, sono cominciati quando un imprenditore vicino al premier
nazionalpopulista ha acquistato una partecipazione del 50% nelle
società editrice. "La nostra voce indipendente è in pericolo,
rischiamo la chiusura", aveva scritto allora il direttore
Szabolcs Dull, licenziato due giorni fa.
Il più grande giornale ungherese, Nepszabadsag è stato chiuso
nel 2016, dopo essere stato acquistato dall'oligarca più
favorito da Orban. Index negli anni passati ha pubblicato
innumerevoli articoli di giornalismo investigativo, smascherando
scandali del governo. Dal 2010, il governo di Viktor Orban aveva
sistematicamente trasformato i media pubblici in organi di
propaganda governativa, ed ha fatto tacere gli organi
indipendenti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA