Anche la Nuova Zelanda ha
sospeso il suo trattato di estradizione con Hong Kong in
risposta alla nuova legge sulla sicurezza imposta dalla Cina sul
territorio semi-autonomo. La decisione segue simili iniziative
prese da parte degli altri membri dell'alleanza di intelligence
'Five Eyes' (Usa, Australia, Canada e Regno Unito).
Secondo il ministro degli Esteri neozelandese, Winston Peters,
la nuova legge sulla sicurezza è contraria agli impegni assunti
dalla Cina nei confronti della comunità internazionale.
"La Nuova Zelanda non può più fidarsi del fatto che il
sistema giudiziario penale di Hong Kong sia sufficientemente
indipendente dalla Cina", ha affermato Peters in un comunicato.
La Nuova Zelanda ora tratterà le esportazioni militari e
tecnologiche verso Hong Kong nello stesso modo in cui tratta
tali esportazioni verso la Cina, mentre sono stati aggiornati
gli avvisi di viaggio, per avvertire i neozelandesi dei rischi a
cui sarebbero esposti con la nuova legge, ha precisato il
ministro.
L'ambasciatore cinese a Wellington Wu Xi ha preannunciato una
risposta formale alle dichiarazioni del ministro Peters.
All'inizio di luglio, quando la Nuova Zelanda aveva preso in
esame la misura, l'ambasciata cinese aveva pubblicato un
comunicato in cui esortava a "smettere di interferire negli
affari di Hong Kong e negli affari interni della Cina, e ad
astenersi dal proseguire sulla strada sbagliata".
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