La cittadina anglo-australiana
Kylie Moore-Gilbert, che era detenuta nella prigione di Evin a
Teheran per una condanna a dieci anni con accuse di spionaggio,
è stata trasferita come "punizione" nel carcere di Qarchak, alla
periferia meridionale della capitale iraniana. Lo ha riferito
tramite la sua pagina Facebook l'avvocata iraniana per i diritti
umani Nasrin Sotoudeh, a sua volta detenuta a Evin.
"In una telefonata da Qarchak, ha raccontato di soffrire di
una grave forma di depressione per le cattive condizioni in
prigione", dove sono detenuti assassini e trafficanti di droga e
in cui sono stati trovati anche diversi prigionieri malati di
coronavirus, ha aggiunto Sotoudeh.
Accademica e studiosa di islam, Moore-Gilbert era stata
arrestata dai Pasdaran all'aeroporto di Teheran nel 2018 dopo
aver partecipato in città a una conferenza internazionale sullo
sciismo.
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