La Procura generale del Messico ha
aperto un'inchiesta sull'ex presidente Enrique Pena Nieto e sul
suo ex ministro delle Finanze, Luis Videgaray, per presunti atti
di corruzione legati alla società di costruzioni brasiliana
Odebrecht.
Secondo quanto riferito dal quotidiano messicano Milenio,
l'indagine si basa su una denuncia in base alla quale l'ex
presidente del Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri) e
Videgaray sono accusati di aver ordinato la distribuzione di
oltre 500 milioni di pesos (circa 19 milioni di euro) di
tangenti ricevute dalla compagnia brasiliana per pagare
consiglieri stranieri nella campagna del 2012, legislatori e un
partito politico.
Il procuratore generale Alejandro Gertz Manero ha riferito la
denuncia contro Pena Nieto e Videgaray è stata presentata
dall'ex direttore della compagnia petrolifera statale Petróleos
Mexicanos, Emilio Lozoya Austin, che è stato un consigliere di
Pena Nieto nella sua campagna presidenziale del 2012 e che è
detenuto con l'accusa di corruzione, e oggi collabora con la
giustizia messicana.
In un messaggio ai media, il procuratore ha riferito che
Lozoya, estradato in Messico a luglio dopo essere stato
arrestato in Spagna, ha riferito che Odebrecht avrebbe pagato
una serie di tangenti di valore superiore ai 100 milioni di
pesos che sono state "utilizzate principalmente per la campagna
2012" delle elezioni per la presidenza messicana.
"Colui che in seguito è diventato presidente (Peña Nieto) e
il suo segretario al Tesoro (Luis Videgaray) sono le persone,
sottolinea Loyoza, che hanno ordinato che questi soldi fossero
consegnati a vari consiglieri stranieri che hanno collaborato e
lavorato per la campagna", ha riferito Gertz.
Il procuratore ha poi riferito che Lozoya ha anche denunciato
l'acquisto di voti da parte dei due accusati per assicurarsi le
riforme strutturali nel 2013 e nel 2014. "In quel caso specifico
si parla anche di 120 milioni di pesos, che le stesse persone
hanno ordinato di distribuire a un deputato e cinque senatori",
ha spiegato.
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