E' "illegittimo e criminale" il
tentativo degli Usa di fare reintrodurre sanzioni internazionali
contro l'Iran. E' quanto afferma il ministero degli Esteri di
Teheran dopo la proposta presentata ieri dall'amministrazione di
Donald Trump all'Onu, alla quale Russia, Cina, Francia, Germania
e Gran Bretagna si sono dette contrarie.
Sono questi i Paesi che insieme agli Stati Uniti nel 2015
firmarono con Teheran l'accordo sul nucleare, recepito dalla
risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Ed è proprio sulla base di quell'accordo che Washington vorrebbe
ora fare reintrodurre le sanzioni contro la Repubblica islamica,
accusandola di avere violato quell'intesa. Ma l'Iran risponde
che gli stessi Usa non hanno diritto di avanzare una tale
proposta perché non sono più un Paese "partecipante"
all'accordo, essendone uscito nel 2018. Per questo, afferma in
una nota il ministero degli Esteri, il tentativo americano di
fare reintrodurre le sanzioni proprio sulla base di tale
risoluzione è una mossa "in malafede" con cui gli Usa cercano di
tornare sui loro passi perché la loro politica di 'massima
pressione' per piegare la Repubblica islamica o provocare un
cambio di regime a Teheran è fallita.
Il ministero degli Esteri iraniano sottolinea che nessuna
violazione da parte di Teheran era avvenuta prima dell'uscita
degli Usa dall'accordo, e che soltanto nell'ultimo anno l'Iran,
sottoposto a pesanti sanzioni americane, ha sospeso alcuni dei
suoi obblighi sulla base dei paragrafi 26 e 36 dell'intesa, ma
consentendo agli ispettori internazionali di continuare la loro
attività nel Paese.
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