La decisione del governo britannico
di Boris Johnson di dare corso a un progetto di legge -
contestato dalla Ue e opposizioni britanniche - che si propone
di tutelare il mercato interno britannico nel dopo Brexit anche
a costo di rivedere alcuni punti dell'accordo di recesso già
raggiunto con Bruxelles, in particolare sul protocollo
sottoscritto a garanzia del confine aperto fra Irlanda e Irlanda
del Nord, scatena una guerra con l'Unione europea. La Gran
Bretagna rivendica al proprio Parlamento poteri sovrani.
Bruxelles risponde con un ultimatum: ritirare entro fine
settembre il progetto di legge o lo scontro sulla Brexit si
sposterà in tribunale. Secca la risposta, negativa, del ministro
britannico Michael Gove: "non ritireremo la legge contestata".
Il capo negoziatore Barnier e il commissario all'Economia
Gentiloni richiamano il Regno Unito a dimostrarsi affidabile.
"Serve fiducia reciproca, dice Barnier, o l' Ue sarà pronta a
tutti gli scenari possibili". Anche un no deal dalle conseguenze
potenzialmente dannose.
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