Dalla bufala in bronzo di Davide
Rivalta, quasi incastonata tra uccelliere e giardini della
Galleria Borghese, al doppio Igloo di Mario Merz, con il cervo
che esibisce la sequenza di Fibonacci (sistema che regola
crescita ed evoluzione degli elementi naturali). E poi le dieci
bandiere di Mimmo Paladino o l'Etherea di Edoardo Tresoldi,
scultura trasparente e "abitabile", alta 11 metri, ispirata alle
architetture barocche e neoclassiche, che dopo aver girato il
mondo debutta a Roma. L'arte contemporanea conquista i giardini
di Villa Borghese, cuore verde e parco storico della capitale,
con Back to Nature, percorso espositivo inedito a cura di
Costantino D'Orazio, che fino al 13 dicembre dissemina nuova
arte tra viali, siepi e spazi culturali.
Prevista inizialmente in primavera, ma rimandata per
l'emergenza Covid, Back to Nature coinvolge l'area del Parco dei
Daini e Piazza di Siena, oltre al Museo Carlo Bilotti, la Casa
del cinema e il Museo Pietro Canonica. Proprio qui sventolano le
bandiere di Mimmo Paladino, con quei dettagli, racconta
D'Orazio, "ripresi dalle sculture classiche che decoravano la
Villa e che oggi sono all'interno del museo".
Seguendo le indicazioni in terra, ma anche solo passeggiando,
ecco che si incontrano anche le Drops di Andreco, ispirate alle
sementi qui coltivate; la Red Map di Grazia Toderi, video
installazione notturna a cura di Alessandra Mammì; le Yarn
bombing, sculture a maglia dell'Accademia Aracne che colorano i
tronchi degli alberi; le ali giganti del Wing Project a cura di
Andrea Mauti; e, alla Casa del Cinema fino a venerdì (poi al
Canonica), Vitriol di Nico Vascellari, opera video di forte
impatto emozionale, in un volo "cieco" sulla Foresta del
Cansiglio in Veneto.
Tappa al Bilotti per Radici, prima personale in Italia di
Benedetto Pietromarchi, curata da Paolo Falcone.
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