Di fronte alle preoccupazioni per
un possibile aumento dei contagi di coronavirus a causa delle
lunghe file per i negozi, supermercati e banche che si
registrano da giorni all'Avana, le autorità di Cuba hanno
analizzato i risultati ottenuti da un'applicazione digitale che
vuole "garantire la disciplina" delle persone che si trovano in
fila in attesa di acquistare cibo o altri prodotti.
Il Consiglio provinciale di difesa dell'Avana ha analizzato
l'uso di "Cola.cu" che è già attiva nella capitale, la città
dell'isola più colpita da Covid-19. Cuba ha registrato finora
4933 casi confermati di coronavirus con 109 morti.
Le code, secondo gli avvertimenti delle autorità sanitarie,
possono diventare un pericoloso focolaio se chi è in fila non
mantiene la dovuta distanza fisica e non rispetta le misure
sanitarie contro la pandemia.
Dallo scorso 1 settembre, l'applicazione cola.cu è stata
distribuita in 186 punti vendita della capitale, che conta due
milioni di abitanti.
L'applicazione "registra la cronologia degli acquisti e
identifica la frequenza con cui le persone visitano le
strutture, nonché i prodotti che acquistano", come descritto.
L'app è considerata dalle autorità come parte dei meccanismi
"per limitare il traffico intercomunale" di fronte alla "urgente
necessità di ridurre il flusso di persone nelle banche" e in
altri esercizi commerciali.
Cola.cu è stata sviluppata dall'Università tecnologica
dell'Avana José Antonio Echeverría (Cujae). I suoi creatori lo
descrivono come un modo per offrire un maggiore accesso a cibo o
articoli per l'igiene e anche "evitare l'accaparramento di beni
di prima necessità".
Nel caso dell'Avana, dove gli abitanti di un comune della
capitale non possono fare acquisti negli altri, Cola.cu consente
anche di "confermare il rispetto del provvedimento", che viene
applicato dal 1 settembre. In città, il transito degli autobus
pubblici è sospeso e vige un coprifuoco dalle ore 19 alle ore 5
del giorno seguente.
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