"L'impostazione che lega resilienza e
sostenibilità, come definita dall'Agenda 2030 e dalle recenti
linee programmatiche dell'Unione europea, deve essere recepita
nel Piano che il governo sta preparando". Lo ha detto il
portavoce Asvis, Enrico Giovannini, nel corso del suo intervento
al Festival dello Sviluppo sostenibile, organizzato da Asvis.
"Ma pensare che la trasformazione del nostro Paese possa essere
realizzata usando solo le risorse del Next Generation EU -
precisa Giovannini - sarebbe un errore". "E' indispensabile che
il Piano nazionale sia coerente con le politiche finanziate con
fondi nazionali, come previsto dalle linee guida fornite pochi
giorni fa dalla Commissione Ue".
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è necessario
definire politiche coerenti nella direzione della sostenibilità
economica, sociale e ambientale" si legge nel comunicato, "ma
anche dotarsi di istituzioni in grado di programmare il futuro
del Paese a lungo termine". Come infatti ha rilevato un
sondaggio di Ipsos, presentano durante l'evento: "il 71% degli
italiani ritiene che se il governo non agirà subito per
combattere il cambiamento climatico avrà fallito il suo compito,
mentre il 66% dichiara di voler re-indirizzare il proprio voto
se il partito di riferimento non prenderà azioni serie nei
confronti del cambiamento climatico". Cresce quindi l'attenzione
per le questioni ambientali e le loro conseguenze su occupazione
e crisi. Un tema su cui è intervenuto l'amministratore delegato
di Enel, Francesco Starace: "La transizione alla sostenibilità è
ormai un trend globale e l'Ue sta facendo bene a spingere in
questa direzione". I mercati mondiali stanno cercando con grande
attenzione investimenti con un forte contenuto di sostenibilità
e "l'Ue attrae circa il 50% degli investimenti sostenibili, un
vantaggio competitivo per il nostro sistema".
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