I cambiamenti portati nelle abitudini
e nella vita di tutti dalla pandemia Covid, le nuove esigenze
dei cittadini, le necessità che possono diventare una spinta al
rinnovamento. Torna per il secondo anno a Roma, dal 9 al 16
ottobre, il Festival dell'Architettura della Capitale ideato e
organizzato dall'Ordine degli Architetti di Roma, quest'anno con
un titolo e un tema (Spam- Needs 2020) adeguato ai tempi. Come
già un anno fa, spiegano gli organizzatori, l'idea è quella di
incontri e commistioni di architetti, studiosi, critici, artisti
e anche istituzioni "all'insegna della contaminazione di idee
intorno al tema del progetto". In un momento difficile come
quello che stiamo vivendo, sottolinea Roberto Grio, curatore
scientifico dell'iniziativa e Consigliere dell'Ordine degli
Architetti di Roma e provincia, "Credo che sia molto importante
che la cultura e il dibattito sulla città non si fermino".
Certo si tratterà di una edizione particolare, con alcuni
interventi in diretta streaming e poche persone in sala per il
distanziamento, "ma vogliamo dare continuità a questo evento,
unico per Roma, mettendo intorno allo stesso tavolo progettisti
e responsabili delle istituzioni con l'ambizione di offrire un
contributo al futuro possibile delle nostre città.". Tanti i
contributi di professionisti internazionali , con una nutrita
componente femminile, da Teresa Sapey a Patricia Viel, da
Fernanda Fregateiro a Monika Schultz; poi Barbara Tirone di EPFL
e Ute Scneider di KCAP che chiuderà gli incontri. Tra i nomi
anche quelli di Bernard Tschumi, a Mario Cucinella, Leonardo
Finotti, Bak Gordon, Joan Roig,, Felipe Magalhães, Martin Haas,
insieme ad una selezione di architetti emergenti. Tra gli
italiani Claudio Bertorelli, Gianni Massa, Orazio Carpenzano.
Come un anno fa ci sarà spazio anche per le politiche della
città con una serie di tavole rotonde che vedranno la
partecipazione tra gli altri del sindaco di Roma Virginia Raggi.
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