Il ritorno a un lockdown nazionale
anti-coronavirus da giovedì in Inghilterra è stata una scelta
"senza alternative visti gli ultimi dati" sul contagio. Lo ha
detto il premier britannico Boris Johnson illustrando il
provvedimento alla Camera dei Comuni e rigettando - numeri
attuali sui casi censiti alla mano - l'accusa dell'opposizione
laburista di aver aver agito con ritardo "catastrofico" rispetto
ai primi allarmi.
Johnson ha confermato che resteranno aperte scuole,
università e quei settori economici come le costruzioni o
l'industria manifatturiera nei quali "non è possibile lavorare
da casa". Per il resto si potrà uscire di casa solo per esigenze
essenziali e chiuderanno oltre a pub, ristoranti, hotel e negozi
non vitali, anche palestre e strutture ricreative, nonché i
luoghi di culto salvo che per funerali o matrimoni a numero di
partecipanti ridotto. Secondo il premier Tory, non c''è
tuttavia alcun motivo per "scusarsi per aver cercato" nelle
settimane scorse di evitare un lockdown generalizzato di cui ha
ammesso l'impatto "non facile" su molti e che pure sarà meno
stringente nelle sue parole rispetto a quello di marzo e aprile.
Un lockdown che ha confermato essere a scadenza, con un termine
fissato al momento in quattro settimane, aggiungendo che
l'esecutivo punta poi a tornare al sistema più limitato delle
restrizioni locali graduate territorio per territorio dopo il 2
dicembre e dopo un ulteriore voto del Parlamento.
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