Roberto Bolle ha scherzato sul suo
futuro di "pensionato": i ballerini vanno in pensione a 47 anni
- spiega -. Io ne ho 45, quindi sto per andare in pensione,
andrò in pensione ad aprile 2022. Secondo me è un buon
compromesso: fa strano dire che a 47 anni qualcuno vada in
pensione, come età umana si è giovani, ma come età tersicorea in
realtà non si è più così giovani". Lo ha detto in un'intervista
tv al vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci in "Roberto Bolle
- L'attimo sospeso", il nuovo appuntamento di Stories, il ciclo
di interviste dedicate al mondo dello spettacolo di Sky TG24, in
onda domani alle 21 su Sky TG24 anche su Sky Arte venerdì 4
dicembre alle 15.30 e disponibile On Demand.
L'intervista è l'occasione per ripercorrere la strabiliante
carriera dell'étoile, ora in libreria con "Parole che danzano",
una sorta di vocabolario di termini che hanno dato e danno senso
alla sua vicenda artistica, personale e umana.
Durante il colloquio non manca un pensiero per l'effetto che la
pandemia sta avendo su tutte le arti e anche sulla danza: Il
mondo dello spettacolo dal vivo - ricorda - è colpito: chi è
davanti, ma soprattutto i tantissimi lavoratori che stanno
dietro, le tante famiglie che vivono di questo. Sono migliaia di
persone in situazioni veramente drammatiche, tanti spettacoli
sono cancellati per mesi, non è una situazione a breve termine,
ma a lungo termine. Nella danza in questo momento la parte del
contatto fisico è quella che manca. Per tutti, ma per un
ballerino ancora di più. Siamo abituati ad avere una fisicità
molto importante. Dover rinunciare a questa parte, limitarla al
massimo, è necessario ma altrettanto difficile.
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