"Di recente si sono fatte molte
polemiche per l'arresto di tre membri dell'organizzazione Eipr
(Iniziativa egiziana per i diritti personali, ndr). Il motivo è
stato che si erano registrati come società commerciale, in
violazione della legge del 2019 che organizza le attività delle
associazioni non a scopo di lucro": lo afferma il presidente
egiziano, Abdelfatah al-Sisi, in un'intervista concessa al
quotidiano Le Figaro durante i tre giorni di visita a Parigi.
Uno dei tre arrestati di cui parla il presidente egiziano è lo
studente dell'Università di Bologna Patrick Zaki.
Rispondendo a una domanda sul "rimprovero delle Ong
all'Egitto di tenere in carcere 60.000 prigionieri politici",
al-Sisi risponde: "in totale ci sono 55.000 posti nelle prigioni
in Egitto! Mi piacerebbe che spiegassero da dove viene quella
cifra".
"In Egitto - continua il presidente - esistono oltre 55.000
Ong. Alcune si adoperano per consolidare il sistema egiziano di
protezione dei diritti umani. Noi cerchiamo il necessario
equilibrio fra i diritti e i doveri dei cittadini, da una parte,
e le sfide alla sicurezza della lotta al terrorismo dall'altra.
Dovete capire - sottolinea - che in Medio Oriente la stabilità e
la pace civile appaiono alle popolazioni come il bene più
prezioso. Le riforme avviate nel campo dell'educazione, della
salute, dell'alloggio sono l'espressione concreta del nostro
interesse per i diritti dei cittadini".
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