"L'inclusione e la diversità", intesa
anche come "elemento di orientamento sessuale, di diversità
religiosa" e ovviamente come "elemento multiculturale": tratti
distintivi della cultura di Netflix che Eleonora Andreatta, ex
direttrice di Rai Fiction e da giugno vicepresidente delle Serie
originali italiane, intende sviluppare nei nuovi progetti per la
piattaforma che raggiunge 190 Paesi. Lo ha spiegato nel suo
intervento all'Anno che verrà, il nuovo festival di Repubblica,
in streaming sul sito del quotidiano.
"L'elemento multiculturale che in Inghilterra e in tanti
altri Paesi è raccontato da cinema e tv ormai da moltissimi
anni, in Italia arriva molto tardi", ha sottolineato Andreatta,
rispondendo alle domande di Silvia Fumarola. E ha citato
l'esempio di "Zero, una nuova serie che andrà in onda in
primavera e ha come protagonista un ragazzo di seconda
generazione che vive nei sobborghi di Milano. Un aspetto al
quale abbiamo tenuto è stato scegliere un regista, tra il gruppo
di registi che hanno diretto la serie, che fosse di seconda
generazione: anche chi è dietro la macchina da presa può
rappresentare così al meglio una storia in cui il ragazzo si
sente invisibile, in quanto di seconda generazione ma anche
giovane che, come tutti i ventenni, ha difficoltà a fare
amicizia o trova difficilmente l'amore. E' una storia che parla
di una vicenda specifica ma ha un significato più largo", ha
sottolineato.
Le linee del racconto di Netflix continueranno a prendere
spunto dai romanzi: oltre a La vita bugiarda degli adulti di
Elena Ferrante, sarà adattato Fedeltà di Marco Missiroli. "La
letteratura offre mondi possibili e personaggi che hanno una
ricchezza particolare, che riescono a riassumere in modo
significativo eventi o situazioni che hanno una valenza
universale", ha detto Andreatta, spiegando che "in questo
momento sono in esame una molteplicità di progetti tra cui molti
anche basati su romanzi. Un modo di lavorare che a me piace
molto, perché dalla letteratura nasce il romanzo contemporaneo
della serialità".
Per il futuro, Andreatta auspica che l'Italia riesca "a
gettare le basi di una nuova crescita" e lo faccia "puntando sui
giovani, perché sono il nostro futuro".
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