Si fa sempre più forte la
preoccupazione per la sorte di Ahmad Reza Djalali in Iran, il
medico iraniano-svedese con un passato da ricercatore in Italia
che è stato condannato a morte in via definitiva per
"spionaggio" a favore di Israele. Secondo le ultime informazioni
rese note dai familiari, la sua esecuzione, rinviata in extremis
due settimane fa, sarebbe in programma domani mattina. Le
autorità di Teheran non hanno più permesso contatti negli ultimi
giorni con Djalali, che si è sempre dichiarato innocente ed è
stato condannato in un processo definito da Amnesty
International "clamorosamente iniquo". Fino ai giorni scorsi, il
medico era detenuto in isolamento nella prigione di Evin a
Teheran.
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